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Monica Carpanese: “Io non faccio l’attrice, io sono un’attrice”

“Credo che la recitazione sia una dote strettamente collegata all' empatia, della quale io sono portatrice sana
Monica Carpanese: “Io non faccio l’attrice, io sono un’attrice”

Rosa Spampanto ,ha intervistato per il Magazine MaxParisi2.0 Monica Carpanese attrice di cinema e teatro. Il suo debutto arriva con il cinema perché, ( come lei stesso racconta): il teatro è un amore relativamente recente” Il 21 Dicembre ha debuttato come regista nello spettacolo teatrale “Perché non l ‘hai detto subito?” realizzato con il sostegno Rasi( rete artisti spettacolo per l’innovazione).Tra i progetti furi però c’è anche il cinema: “ a febbraio inizieranno le riprese del film “Cani di strada”  per la regia di Gianni Leacche, dove interpreterò un ruolo estremamente interessante.” Buona Lettura a voi.

 Ci racconti un po di lei e di come sboccia l’amore per la recitazione?

Credo sia sbocciato assieme a me. Durante la mia prima recita scolastica in terza elementare interpretavo la Madonna e, nonostante la responsabilità del ruolo, mi sentivo perfettamente a mio agio sul palcoscenico… anzi mi correggo, sui gradini della scuola in quel caso :). In quinta elementare ho condotto uno spettacolo di 3 ore di fronte ad un pubblico di circa 2000 persone superando l’emozione iniziale dopo un minuto al massimo, e ogni volta che c’era qualche evento o recita da organizzare, io ero sempre in prima linea, e non solo per godere dell’esonero di qualche ora scolastica. È una passione che mi è cresciuta dentro in modo estremamente naturale. D’altra parte, se mi chiamo Monica grazie all’ammirazione che aveva mia madre per Monica Vitti, un significato ci sarà.

Ricorda il suo debutto? Che emozioni ha provato?

Il mio debutto professionale è stato cinematografico perchè il teatro è un amore relativamente recente. Lavoravo in tv come modella e durante una diretta televisiva, in segreteria ricevettero la telefonata di un regista che voleva il mio numero per propormi un progetto cinematografico. Avevo 17 anni e vivevo a Padova. Non esistevano agenti o produzioni cinematografiche, quindi le possibilità di approcciarmi al cinema erano pressochè impossibili. Incontrai di buon grado questo signore, che più che un vero regista era un cantastorie. Il film comunque si fece anche se non uscì mai né al cinema né altrove, quell’ esperienza mi ha permesso di capire un po’ come funzionava il set , e come ci si comportava nell’ambiente. Grazie a quel signore ho imparato a  riconoscere “quelli veri” dai “I wanna be” che nel mio ambiente  sono sempre più numerosi.

 

Nella sua biografia si legge: “io non faccio l’attrice, io sono un’attrice” Si spieghi.

Si tratta del famoso X factor. O ce l’hai o non ce l’hai. Mi spiego meglio, sperando di non apparire troppo presuntuosa. Credo che la recitazione sia una dote, mentre la tecnica s’impara, qualche volta dalla scuola, altre volte con la pratica, maggiormente grazie all’esperienza. Ma se non hai “il dono” la tecnica non serve a molto. Dal mio punto di vista quel “dono” è strettamente collegato all’ empatia, della quale io sono portatrice sana ( anche se nella vita di tutti i giorni puó diventare un’arma a doppio taglio). Un persona empatica può sentire cose succede dentro colui che ha di fronte, riesce a  a mettersi nei suoi panni e partecipare alla sua gioia, alla sua sofferenza, e ad ogni altra sua emozione. Una attore empatico, una volta che ha preso coscienza di possedere tale dote, può visualizzare il suo personaggio che deve necessariamente essere diverso da lui, per poi entrargli dentro nel profondo, pensare con la sua testa, guardare con i suoi occhi, baciare con le sue labbra. Non basta  interpretare il personaggio, è necessario viverlo.

 

” Perché non l’ha detto subito?” È la commedia che porta la sua firma alla regia. Come nasce l’idea? 

Da un momento di follia, credo! Scherzo… ma non del tutto. Non ho mai avuto la velleità di fare la regista, e onestamente non mi sento ancora all’altezza. Ho troppo rispetto per i registi per definirmi tale, ma ho dovuto fare di necessità, virtù. Con due cari amici nonché colleghi, Manuela Montanaro e Gianluca Cecconello, da tempo pensavamo di mettere in scena uno spettacolo tutto nostro. Già lo facciamo da anni per il pubblico dei piú piccoli, e questo ci ha dato modo di creare tra di noi una splendida sinergia. Poi è arrivata l’occasione offerta da R.a.s.i con il bando ” Buona la prima” e abbiamo capito che era arrivato il momento giusto. Mia l’idea, mie le responsabilità, e quindi mia anche la regia. La storia è ispirata alla piú tradizionale commedia degli equivoci. Ci abbiamo lavorato insieme con l’obiettivo di divertirci ma soprattutto di divertire.

 

Nelle note di regia si legge: “è una commedia rimasta per molto tempo chiusa nel cassetto, in attesa del  momento giusto e di una compagna fidata” Ci racconti.

È una commedia difficile perchè molto dinamica, con dei tempi comici precisi e complicati. Non l’avrei fatta con attori che non conoscevo bene, almeno per quanto riguarda i ruoli principali. Quattro attori su sei, compresa la sottoscritta che ha interpretato uno dei ruoli principali, avevano già lavorato assieme. Quindi io, nei panni della paradossale Dottoressa Kruger, Gianluca Cecconello ( Il Sig.r Price), l’esilarante Manuela Montanaro ( la Sig.ra Price) e Nicola De Santis (sergente Holmes) eravamo già rodati, mentre Giuditta Maselli (la Sig.na Palmer) e Gabriele Raho (Richard Carter) sono stati provinati e si sono velocemente integrati con noi e le nostre piccole follie. Anche la parte tecnica ha avuto un ruolo importantissimo perché musiche e luci nel teatro e soprattutto in questa commedia sono dei veri e propri attori, con pesanti responsabilità nella riuscita dei tempi comici. Grazie quindi anche a Rosaria D’Antonio per le musiche e a Tommaso De Portu per le luci.

 

Prima di salutarci e ringraziarla per la presenza le chiedo: “quali i suoi progetti futuri?”

Tanti, troppi, io stessa faccio fatica a seguirli tutti. Il mio futuro è un continuo accavallarsi di idee che non sempre riesco a concretizzare, ma ci provo appoggiata alla grande dal mio agente Paolo Fidemi. Semplifico parlandoti delle cose più imminenti. A teatro voglio proseguire con lo spettacolo “Perchè non l’ha detto subito” . Quella di dicembre è stata soltanto un’anteprima. Per il cinema, a febbraio inizieranno le riprese del film “Cani di strada”  per la regia di Gianni Leacche, dove interpreterò un ruolo estremamente interessante, uno di quei personaggi in cui da sempre avrei voluto “entrare” per capire i suoi perchè… ma non voglio svelarti nulla, per il momento. Contemporaneamente sto lavorando sulla sceneggiatura di un film che prima o poi realizzerò, con la certezza che susciterà interesse e polemiche. È una storia controcorrente e racconta una verità che da sempre si sa ma non si dice! Tocca un aspetto sociale che io ho vissuto profondamente dall’interno e che sento la necessità di sviscerare. Non chiedermi altro.  Poi chi lo sa? Ciò che non accade in una vita intera puó accadere in un’ora. Io sono qui!