Rosa Spampanato ha intervistato per il Magazine MaxParisi 2.0 Giuseppe Cirino, in tutte le librerie e nei book store digitali con “L’obbligo di ricordare” (Santelli Editore), l’ultima e nuova fatica letteraria dello scrittore reggino. “Sono felice di aver nuovamente ripreso a pubblicare”, racconta Cirino, “Per molto tempo ho represso la scrittura, forse perché le cose che avevo da dire non erano ancora mature”. Buona lettura a voi.
Ci racconta un po’ di lei e di come nasce la passione per la scrittura?
Ho sempre scritto testi musicali. Vengo dalla musica Rap e la scrittura ne è parte essenziale. Un pomeriggio, nel 2006, mi venne voglia di iniziare a scrivere un racconto. La scrittura è da sempre una valvola di sfogo, un modo per esorcizzare alcune paure e fare dei viaggi con la fantasia. Non credevo di arrivare ad essere pubblicato. Forse tutto è nato dalla mancanza de miei genitori, deceduti prematuramente, come se nei racconti riuscissi a farli rivivere. Anzi è proprio così.
“L’OBBLIGO DI RICORDARE” è la nuova creazione. Il primo di una lunga serie di racconti brevi che racchiudono la sua filosofia di vita. Ci racconta.
Il racconto racchiude un messaggio e cioè che se fai del male a qualcuno devi convivere con il rimorso per il male provocato. Non devi mai dimenticare di aver fatto qualcosa di orribile. Sono fermamente convinto che l’universo sia molto attento ai nostri comportamenti, per questo nella vita cerco di essere prima di tutto una brava persona. Questo è il mood dei nuovi racconti, storie con al centro la vita delle persone comuni. Le paure, le gioie, i sentimenti di ogni tipo e quel pizzico di assurdo che spesso la realtà ci riserva. Nulla è più bello, e allo stesso tempo sconvolgente, della normalità.
Nel 2007 pubblica il suo primo libro “Il suonatore di foglie”. Chi o cosa ispirò la creazione?
Il Suonatore di foglie è il vento. Qui sarò breve. Quando andavo al cimitero a far visita ai miei cari era sempre presente. Il suo impatto con le foglie produceva un suono e in quel suono mi sembrava ci fossero parole. Ecco.
“L’obbligo di ricordare” è un libro noir che apre una nuova galassia di storie non raccontate, di storie dal sapore dolce-amaro di verità.” Ci spieghi.
La vita è fatta di ogni tipo di emozioni e sentimenti. Vedo sempre più spesso pubblicazioni “rosa” che raccontano storie d’amore tra persone. Forse perché è più vendibile o perché è più facile trovare un pubblico che si rispecchia in questi argomenti. Tutti abbiamo avuto una storia d’amore. L’amore però è presente anche in altri aspetti della vita, e si manifesta a 360°… Oltre all’amore ci sono altri sentimenti a condizionare la nostra esistenza, la vita è fatta così. Voglio esplorare ogni aspetto, il dolce e l’amaro di ogni giorno. Mi sono immedesimato in Evans, un giovane curioso, che ama riportare le storie che gli vengono raccontate senza giudicare. Alcune cose accadute nella realtà superano la fantasia, tutto può accadere, e non bisogna avere pregiudizi solo perché non si conosce un qualcosa.
Prima di salutarci, ringraziarla per la sua presenza qui sul Magazine, le chiedo :” Quali i suoi progetti per questo 2020?
Sono io che Ringrazio per questa bella opportunità e per lo spazio. Per il 2020 sto già lavorando a nuovi scritti, e intendo continuare il mio sodalizio con la Santelli Editore. Non interromperò questa serie di racconti brevi, semmai sto pensando ad un romanzo. Chissà… Vedremo.