Alessandro Bolide: Un Super Eroe che con la risata si sente più forte

Il senso di famiglia che ho provato a Made in Sud, non lo proverò in nessun altro programma.

Rosa Spampanato ha intervistato per il Magazine MaxParisi 2.0, il comico napoletano Alessandro Bolide, che vede la sua partecipazione al programma televisivo “Made in Sud” dove resta per cinque edizioni su sky per approdare poi su Rai2. Dal suo esordio come attore in un laboratorio teatrale di Napoli , al suo incontro con Raul Bova, alla sua esperienza a Made in Sud , oggi Alessandro si racconterà in una bellissima intervista. Buona lettura a voi.

Benvenuto, raccontaci un po’chi è Alessandro e come nasce la sua passione per la comicità?
“…una bella domanda( sorride). La mia vita è sempre stata legata alla mia voglia smisurata di far ridere le persone. Questo mio atteggiamento mi faceva superare una grande timidezza che avevo internamente; una sorta di super eroe che con la risata si sentiva più forte. Il mio primo vero palcoscenico fù durante il periodo scolastico , interpretai Tommasino, il figlio di Eduardo de Filippo nella famosissima commedia “Natale in casa Cupiello”…”

Come lo ricordi il tuo periodo a Made in Sud?
“…è stato il mio periodo più spensierato e più stancante nello stesso momento, una stanchezza però condivisa da tutti perché ci aiutavamo gli uni con gli altri. Credo che Made in Sud sia un programma che ha dato visibilità a ottimi comici napoletani e non ti nascondo che ancora oggi lo seguo con affetto perché mi è rimasto nel cuore. Quello che ho provato li non lo proverò in nessun altro programma . Quando morì Massimo Borelli ( anche lui comico del programma), per noi fù come perdere un fratello eravamo distrutti , cosi insieme alla moglie di Massimo creammo l’associazione “ Voglio il Massimo”, un’associazione nata per aiutare le famiglie dei malati di tumore al pancreas o per chi ha perso un familiare per la stessa malattia. Ecco credo che una cosa del genere possa farla solo una grande famiglia, la grande famiglia di Made in Sud…”

Il mondo dello spettacolo ti avrà sicuramente riservato un incontro importante. Quale?
“…quando girai il film “ Ti presento un amico”, con la regia di Carlo Vanzina ,( un regista davvero dolce), mi ritrovai a girare delle scene con Raoul Bova. Cercavo sempre di non essere invadente e di non disturbarlo mai , non volevo essere il solito napoletano ( scherzo), davvero a parte gli scherzi ho sempre evitato di chiedere autografi o selfie. Con il tempo ( girando parecchie scene insieme), riusci ad entrarci in confidenza e la prima cosa che mi colpi di lui fù la sua umiltà. Un giorno gli chiesi se volesse fare un video saluto a mia madre( fan di Raoul), e cosi fece. Fu molto gentile ed educato. Per farvela breve invitò mia madre a Roma per salutarla perché volle conoscerla. Ecco la sua umanità fu per me un esempio di vita…”

Perché hai scritto il libro “ Ma che ce ne fotte”?
“…è un libro terapeutico, è un prendersi del tempo contro i dispiaceri della vita, stress ansie ecc…, mi sono divertito molto a scriverlo e mi diede una mano in questo progetto Pino Imperatore.

Quanti e quali sacrifi per amore della tua comicità?
“…come diceva il grande Massimo Troisi, è “una vocazione artistica”. La mia passione per la comicità è una vocazione e non mi pesa. I sacrifici si fanno ma servono a migliorare il proprio operato per andare avanti senza tornare mai indietro…”

Da un po’ di tempo possiamo ascoltarti a Radio Ibiza, raccontaci.
“…inizialmente cercavano una persona goliardica che affiancasse lo speaker. Il mio socio di avventura mattutina è Fabio Stil che lavora li da più di 12 anni. Potrete ascoltarci in radio ogni mattina dalle 7:00 alle 9:00 su Crazy Ibiza. Vi aspettiamo .

Quali sono i tuoi progetti futuri?
“…sto iniziando una serie di spettacoli in giro per i club italiani, il 31 Ottobre mi vedrete al cinema nel film di Alessandro Siani con una piccola parte e sto valutando alcune proposte cinematografiche, perché mi interessa molto il cinema. Anche se il teatro e le risate del pubblico sono la mia droga (sorride), per me il mio analista è il pubblico, in scena mi rilasso ,e non ti nego che sarebbe bello tornare a Made in sud per rivivere quell’atmosfera familiare…”

Seguilo su Instagram: @alessandrobolide

…Intervista a cura di Rosa Spampanato