Quando è perché nasce Liberementi?
Il progetto “Liberementi” nasce alla fine del 2017 dalla mia voglia di trasmettere emozioni alla gente mediante i miei testi.
Grazie all’aiuto di Gabriele Andrisani (chitarrista) utilizziamo come primo mezzo di comunicazione i social, e insieme iniziano a pubblicare alcuni video di esecuzioni unplugged dei nostri brani.
Dopo qualche mese Andrea Semeraro (Batterista), Walter Mignogna (Tastierista/Compositore) e Michele Marzii (chitarrista/videomaker) si uniscono al progetto.
Perché questo nome per il vostro gruppo?
Rappresenta la voglia di comunicare in libertà senza restrizione di genere musicale o di pensiero. Quando ci siamo conosciuti con gli altri componenti del gruppo abbiamo giocato con questo nome, perché ognuno poteva esprimersi “liberamente”.
“Liberementi” è un progetto aperto nato dall’incontro di artisti con percorsi diversi e con stili diversi.
Come descrivereste Liberementi a chi non vi conosce? Qual è il sound che vi contraddistingue?
“Liberementi” non ha un genere musicale definito ma vive della contaminazione dei suoi componenti e nella costante ricerca. Ogni componente della band ha una sua preferenza ognuno ci mette del suo. Solitamente decidiamo insieme come arrangiare i brani ma partiamo sempre dal pop che è la mia impostazione musicale.
“Laurearmi in felicità” è il brano selezionato per Sanremo Giovani. Cosa si prova?
Nonostante viviamo nell’era dei talent e dei programmi musicali televisivi, SANREMO resta per me e per il gruppo “il palco più ambito”. È il sogno che ti porti dentro sin da quando sei bambino e decidi di intraprendere questa carriera. Rappresenta un pezzo di storia della musica italiana e delle famiglie italiane incluso la nostra. Solo partecipare e far parte di questa storia sarebbe incredibile. Davvero una grande emozione. L’anno scorso eravamo ad un passo speriamo di arrivarci quest’anno.
Come nasce “Laurearmi in felicità”?
Ho ripensato a quanto è complicato “vivere felici”.
Ogni giorno rincorriamo i sogni che forse non realizzeremo mai, ci affanniamo dietro alle cose inutili, per molti è andata anche peggio, non possono permettersi nemmeno di sognare perché devono sopravvivere giorno dopo giorno.
Poi ci sono quelli che decidono di vivere sui social lontani dalla realtà. Ci vorrebbe una università per imparare a trovare tutti i giorni la felicità.
Oggi è tutto più difficile, ho pensato che a questo punto dinanzi all’incertezza del presente e del futuro, sarebbe meglio ricominciare tutto partendo dalla fine vivendo al contrario, sperando che il destino ci abbia riservato tutto ciò che serve per essere felici.
Quali i vostri progetti futuri?
Siamo al lavoro per la realizzazione del primo disco.