Rosa Spampanato ha intervistato per il Magazine MaxParisi 2.0, Adriana Giuffrè giovane autrice italiana, che da bambina si appassiona alla scrittura grazie a pagine di diario scritte in età adolescenziale.”Pian piano, carta e penna, sono diventati i miei amici più fidati”, racconta Adriana. “Consideravo il diario come un amico a cui poter raccontare tutto.” Nel febbraio 2014 pubblica il suo primo libro “Anche solo per un attimo” e nel 2016 esce il libro “Lontani ma sempre vicini” dedicato alla cantante Alessandra Amoroso. Buona lettura a voi.
Ciao Adriana e benvenuta tra le pagine di MaxParisi2.0. Sin da bambina ti appassioni alla scrittura grazie a pagine di diario scritte in età adolescenziale. Ti va di raccontarci?
Ciao Rosa! Mi sono appassionata alla scrittura grazie a tante pagine di diario scritte dagli 11, fino ai 18 anni circa. Consideravo il diario come un amico a cui poter raccontare tutto quanto. Così, pian piano, carta e penna, sono diventati i miei amici più fidati. Ho capito che per me era diventato essenziale scrivere, quando ai tempi delle scuole medie, scrissi un testo intitolato “La musica”, in cui esprimevo l’importanza di questa forma d’arte. Improvvisamente, consegnai questo foglio stropicciato, alla mia professoressa d’italiano, che me lo fece trascrivere al computer. Lo trovò così bello che mi chiese di consegnarle una copia da conservare. Da quel preciso istante, la scrittura, è diventata parte di me.
Nel febbraio 2014 pubblica il suo primo libro “Anche solo per un attimo”, come nasce l’idea di questo libro e chi o cosa l ha ispirato?
“Anche solo per un attimo”, seppur non molto conosciuto, è stata la mia prima esperienza letteraria. E’ stato pubblicato nel 2014, all’età di 17 anni, ma l’ho scritto due anni prima, nel lontano 2012. E’ dedicato ad Alessandro Casillo, ex concorrente di Amici e all’epoca vincitore di Sanremo nella categoria giovani. Avevo conosciuto Alessandro tramite la sua esperienza ad “Io canto”, altro format musicale di canale 5, qualche anno prima. Così, appena lo vidi sul palco di Sanremo, ne fui entusiasta. Ero diventata una vera e propria fans, al punto da presenziare al suo primo instore alla Mondadori di Milano. Fu un’esperienza incredibile, ,a tratti “surreale” per una ragazzina proveniente dal sud Italia. Non capitava tutti i giorni di riuscire ad abbracciare un cantante sempre visto in tv. Così, mentre ero in fila, decisi che avrei provato a mettere nero su bianco quell’esperienza.
Nella bio si legge: “Sono una donna che apre il suo cuore a pochi” (Meryl Streep.) Cosa vuol dire per questa frase?
Apro il cuore a pochi, perché sono dell’idea, che nella vita, più che la quantità, conta la qualità delle persone che mi circondano. Crescendo, divento sempre più selettiva. Ho bisogno di fidarmi di chi ho accanto. Viceversa, non riesco a farlo se le persone non sono affatto trasparenti. Così dicendo, non dico che sia fredda o distaccata, solo che impiego del tempo prima di aprirmi completamente. Quando accade, cerco di dare l’anima.
“Lontani ma sempre vicini” è il libro dedicato alla cantante Alessandra Amoroso e alla sua Big Family: “i suoi fans.” Raccontaci il perché di questo nuovo progetto letterario.
“Lontani ma sempre vicini” è il mio secondo libro. E’ stato scritto nel 2014 e pubblicato in digitale a novembre 2016, mentre il cartaceo, è arrivato a maggio 2017. E’ l’opera a cui sono più legata, anche se per me, tutto ciò che scrivo è importante ovviamente. E’ dedicata ad Alessandra Amoroso, mio vero e proprio idolo da ormai ben 11 anni. “Lontani ma sempre vicini” è la mia opera del cuore, perché per una volta, a modo mio, ho voluto fare un regalo alla sorella maggiore che c’è sempre stata. Colei che non mi ha mai deluso, che mi ha portato tanta gioia e che in qualche modo mi ha capita, anche quelle volte in cui io stessa non sia riuscita a farlo. Alessandra ha partecipato ad Amici quando avevo soltanto 12 anni. “Immobile”, il brano che l’ha di fatto consacrata all’Italia e perché no, anche al mondo intero, mi è arrivato dritto al cuore, senza uscirne più. Oltre che come artista, stimo Alessandra come persona, perché nonostante il successo, è rimasta la stessa persona di sempre. Ha mantenuto gli stessi valori e gli stessi principi che la sua famiglia le ha trasmesso. Non è cosa da tutti. Lei è sempre così eternamente grata alla sua “Big Family”.. la verità è che tutti quanti noi siamo davvero grati a lei. “Lontani ma sempre vicini” è stato un modo per dirle “grazie” a mio modo.
Nella sinossi si legge: “Alessandra vive per cantare..e Adriana vive per scrivere.” Possiamo dire che riesci ad esprimere te stessa solo attraverso la scrittura come Alessandra Amoroso lo fa attraverso i sui testi?
Assolutamente sì. Alessandra comunica attraverso le sue canzoni. Io sto imparando a farlo attraverso il mio modo di scrivere. Non so se sarò mai veramente brava, ma sono certa che è il modo di esprimermi che preferisco. Scrivere mi fa veramente bene.
Prima di salutarci e ringraziati per la tua presenza qui su MaxParisi2.0 ti chiedo: ” quali i tuoi progetti futuri per questo 2020″? Magari un altro libro?
Grazie a te Rosa, e a Max Parisi per questa esperienza. Non so con certezza se ci sarà un nuovo libro. Ho tante idee e mi piacerebbe concretizzare un ipotetico sequel di “Lontani ma sempre vicini”. Vorrei anche aprire un blog, in cui potermi raccontare e raccontarvi.