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Alessandro Minichino: “Ho sempre amato il potenziale comunicativo di ogni singola opera, in qualsiasi forma essa sia.”

“Ancora oggi nei momenti di relax mi ascolto un bel vinile”
Alessandro Minichino: “Ho sempre amato il potenziale comunicativo di ogni singola opera, in qualsiasi forma essa sia.”

Rosa Spampanato ha intervistato per il Magazine MaxParisi 2.0 Alessandro Minichino in arte ALE ICE. Ha dimostrato fin da piccolo grande interesse per l’arte a tutto tondo, dall’attitudine al disegno alla passione per la musica, prediligendo il cantautorato degli anni Settanta e Ottanta. Da venerdì 15 novembre, è disponibile in digital download e sulle piattaforme streaming “PRENDIMI LA MANO” (https://backl.ink/87573565), il primo dei quattro singoli che anticipano l’uscita di “ALESSANDRO”, il nuovo progetto acustico pop-alternative di ALE ICE, il giovane artista bellunese.Il brano nasce dall’esigenza di Ale di esprimere i propri sentimenti in un periodo cruciale della sua adolescenza, in cui si è trovato a dover fronteggiare una delusione d’amore. Buona Lettura a voi.

Sin da piccolo dimostri la tua passione per l’arte in generale, prediligendo nella musica il cantautorato degli anni Settanta e Ottanta. Raccontaci

Penso che cresca amando l’arte chiunque senta il bisogno di esternare delle emozioni nella forma a lui più consona. Ho sempre amato il potenziale comunicativo di ogni singola opera, in qualsiasi forma essa sia.
In famiglia ho sempre ascoltato molta musica, fortunatamente direi. Mio nonno è un grande fan di Mina, metteva spesso i sui cd in macchina. Sono cresciuto ascoltando ciò che avevo a portata di mano, passavo da Lucio Dalla e De Gregori, da Lucio Battisti a Celentano. Ancora oggi nei momenti di relax mi ascolto un bel vinile.

Attraverso l’utilizzo di chitarra e voce denunci il tuo senso di inadeguatezza nei confronti delle mode. Spiegaci il tuo pensiero.

Al giorno d’oggi nasciamo tutti convinti di essere star, siamo tutti artisti. Il problema è che la scena musicale è satura ma, nonostante questo, si prova ancora a renderla più accessibile a tutti. A proposito del rapporto tra lo streaming e il pubblico, per esempio, si pensi che ormai la gente non ascolta neanche un brano per intero e, se lo fa, si annoia dopo una settimana. La verità è semplice, c’è troppo di tutto. E non sarebbe neanche un problema così grande se solo il mondo musicale per virare sulla quantità non abbassasse così notevolmente la qualità. Non sapevo dove poter ritrovare l’anima della musica, mi guardavo in giro e mi suonava tutto finto. Quindi ho deciso di basarmi unicamente sull’essenziale: chitarra e voce.

Nel comunicato si legge “Alessandro sono io in musica”. Allora ti chiedo, come nasce questo nuovo progetto?

Nasce nel momento in cui ho capito che ciò che stavo facendo non mi rispecchiava totalmente. Il rap era diventato tendenza ed aveva cambiato totalmente le sue radici. Quel genere si è legato troppo a concetti nei quali non mi rispecchiavo assolutamente. Ho deciso di scrivere cercando di essere semplicemente vero. Semplicemente me stesso, libero da limiti dovuti al genere musicale, quindi ecco, “Alessandro” sono io in musica.

“Nato fuori tempo” è il brano in collaborazione con Simone Da Pra. Come nasce l’idea di questo brano?

Ciò che ha ispirato questo brano è sotto gli occhi di tutti, infatti “Nato fuori tempo” nasce dal guardarsi intorno. Siamo una società che si nutre di apparenze. Il social ci dà l’idea che il “giusto” sia essere dei modelli palestrati in vacanza tutto l’anno. Siamo delle generazioni a cui manca più che la cultura il buon senso, nessuno sa più apprezzare niente e l’invidia regna sovrana nella lotta dei numeri. È tutto ridotto a dei numeri, che siano like, streaming, condivisioni, salvataggi o vendite! Io avrei voluto vivere un’epoca diversa dove l’arte era realtà e poesia e non era ancora stata ridotta a semplice consumismo.

Come nasce la collaborazione con Simone Da Pra?

La collaborazione è nata in modo molto semplice, ho il piacere di conoscere Simone da diversi anni, ormai è un amico. Quando ho scritto questo brano ho subito pensato che lui sarebbe stato azzeccatissimo per un pezzo con queste tematiche, quindi gli ho girato la canzone e gli ho chiesto se voleva farci una strofa. Non me l’aspettavo, ma l’idea gli piacque subito, per me è stata un bellissima esperienza registrare con un artista che stimo davvero molto.

Quali i tuoi progetti futuri?

Sto già pensando ad altro, ma ogni cosa ha il suo tempo.