Rosa Spampanato ha intervistato per il magazine MaxParisi2.0 Camille Cabaltera, giovane cantautrice ma all’attivo un curriculum pieno di esperienze. A soli 13 anni debutta su Rai Uno a “Ti lascio una canzone”, partecipa successivamente al “Festival di Castrocaro”, vincendo la sezione Junior. Nel 2013 ha potuto far conoscere la sua arte a New York . L’undicesima edizione di XFactor l ha vista nella squadra di Levante arrivando sino a live. Buona lettura a voi
Chi è Camille e quando nasce la sua passione per la musica?
Camille Cabaltera è una ragazza di 20 anni con i sogni e le difficoltà di una ragazza della mia età. Sono nata nelle Filippine e all’età di 8 anni mi sono trasferita in Italia. La mi passione per la musica nasce con me perché ho sempre cantato, non ricordo quando ho iniziato perché ero molto piccola. I filippini sono come gli italiani cantano sempre… ed io cantavo già nelle riunioni di famiglia con il Karaoke a tre anni.
A soli 13 anni debutti in “Ti lascio una canzone”. Come ricordi quell esperienza?
Ho un ricordo molto bello di “Ti lascio una canzone”, è stata la mia prima esperienza televisiva e avevo 12 anni. Ci trattavano come dei figli e mi divertivo tantissimo a cantare con i Big che vedevo in Tv. Di Antonella Clerici ho un ricordo stupendo, era come una mamma per tutti noi.
Hai partecipato all’ undicesima edizione di XFactor nella squadra di Levante. A una giovane artista come te cosa lascia un talent così importante?
Direi una bugia, se dicessi che non sono importanti ma bisogna essere consapevoli, che se non c’è qualcuno che crede in te fuori dai talent, le luci della ribalta si spengono subito appena il programma finisce, così come si sono accese, e ritorni a casa e spesso non ti chiamano più. A me è successo questo ma fortunatamente ho una bella famiglia che mi sostiene, e professionisti che non mi hanno mai mollata neppure per un attimo. In questi due anni ho lavorato duramente per scrivere in italiano e propormi in una nuova veste senza però perdere la mia vera identità. I talent sono importanti ma molto più importante è avere uno staff che ti segue anche dopo.
“Amore corrisposto” è il brano scelto per la prima selezione di Sanremo Giovani. Cosa si prova?
Un’emozione e una responsabilità indescrivibile ma si deve restare anche con i piedi per terra perché l’avventura è appena cominciata ma ce la metterò tutta per farcela. Speriamo!
Come è quando nasce Amore corrisposto?
“Amore corrisposto” è un brano che avevo ascoltato circa un anno fa, e mi è piaciuto subito. Ci abbiamo lavorato un po’ per adattarlo al mio stile e alla mia vocalità e quando ci ha convinto lo abbiamo proposto.
Quali i tuoi progetti futuri
Ho tantissimi progetti in cantiere ma adesso voglio concentrarmi su questa grande esperienza che si chiama Sanremo Giovani. Un passo alla volta per carità!