Christian Musella nasce a Napoli, classe 1998. Cresce tra i quartieri di Scampia, quartieri nei quali regnano sovrane delle realtà difficili, delle regole ferree con le quali imparare a crescere e imparare a perseguire i propri obiettivi.
Intervista a cura di Martina Caputo
Christian, raccontaci un po’ di te.. Tu dal 2013 persegui la tua passione che hai trasformato in lavoro: l’influencer, con più di 400 mila followers su Instagram. Come nasce la tua passione e cosa vorresti trasmettere?
Nel 2013 ero molto attivo sui social, in particolar modo su Facebook. E grazie a questa piattaforma ho conosciuto persone che ad oggi contano milioni di follower quali Marco Leonardi e Remo Cocci, tutte persone che si sono affermate nel mondo del digitale.
Ho investito molto con le sponsorizzazioni dei miei post, per riuscire a raggiungere più persone possibili. Un giorno, ebbi questa chiamata dall’azienda Daniel Wellington, nella quale mi chiedevano di sponsorizzare il prodotto.
La società era nata da poco e si stava cominciando ad espandere e feci tramite loro la mia prima collaborazione su Facebook. Successivamente aprii la mia pagina Instagram, per mezzo della quale avrei deciso di accettare collaborazioni e collaborare con vari brand.
Instagram all’epoca aveva ancora la vecchia versione, ed io mi informai dettagliatamente sulle particolarità e l’utilizzo della piattaforma, capii il significato dell’hashtag #adv (advertising, utilizzato obbligatoriamente per legge quando si pubblicizza un prodotto/ un’azienda).
Con la ricerca di questo hashtag, nella ricerca principale della piattaforma, notavo tutti gli influencer americani che sponsorizzavano altri prodotti.. così decisi di contattare io direttamente suddette aziende per poter avviare delle collaborazioni con loro.
Sono sempre stato un ragazzo intraprendente, testardo e caparbio su cosa quali fossero i miei obiettivi..
Insomma hai sempre lottato per poter raggiungere ciò che realmente volevi ed è fondamentale avere questa tenacia nella vita..
Tu hai utilizzato questa passione che hai trasformato poi in un lavoro vero e proprio per riuscire a darti una possibilità che ti permettesse di evadere dalla realtà che purtroppo è Scampia?
Si, ti spiego.. come tutta Italia pensa, Scampia non ha una buonissima reputazione. Quando le persone sentono: “io sono di Scampia”, automaticamente si bloccano ai pregiudizi che ci sono su questo quartiere..
Anche i media e i film, hanno condizionato parecchio e calcato questi pregudizi, mostrando una Scampia ancora più pericolosa, inaccessibile e negativa.
Fin dall’età di 14/15 anni, osservavo molti miei amici più grandi, che già all’età di 19/20 anni stavano percorrendo strade poco consigliabili, quindi vedevo in loro quello che avrei potuto essere io un domani. L’unico lavoro che avrei potuto svolgere se non avessi iniziato a creare qualcosa di mio che non mi facesse entrare nei classe “brutti giri”.
Qui il lavoro purtroppo è davvero difficile da trovare, se non hai conoscenze che ti permettano di entrare all’interno di aziende e svolgere determinate mansioni, non hai molte alternative.
I contratti sono tremestrali, con pagamenti che rasentano la schiavitù a momenti.
Immagini come sarai in un futuro e automaticamente pensi a dei piani per far andare la tua vita nel verso più giusto.. penso che tu abbia avuto un po’ di timore (come avrebbero avuto tutti al tuo posto), nel vedere amici prendere strade totalmente sconsigliabili diciamo..
Tu hai anche collaborazioni a livello internazionale?
Si, io collaboro con brand di livello internazionale quali: Tom Hope, Paul Hewitt, Happysosks..
Proprio l’altro mi arrivarono dei prodotti da Hong Kong..
A proposito di spedizioni oltreoceano e il grande problema della pandemia, questa situazione ha rallentato il tuo lavoro? Ha influito negativamente sulla sponsorizzazione dei prodotti, che magari tardavano o non potevano essere spediti?
Si ha un influito ma non più di tanto, i prodotti tardavano ad arrivare ma credo sia stato anche normale.
In questa quarantena ho riscoperto molto di me, delle mie passioni, ho approfondito lo studio del mio lavoro, del mio settore.. mi è servita ed ho utilizzato questo tempo in casa per farne tesoro ed arricchirmi di sapere.
Ho riscoperto quello che davvero è importante per me.
Spiegaci come funziona il tuo lavoro, in modo tecnico.
I Brand con i quali ho già collaborato mi inviano i prodotti a casa, mi chiedono di testarli e pubblicizzarli, mi chiedono di fare un video nel quale li mostro e molte collaborazioni sono anche retribuite.
Un altro modo è portare a farti contattare da Brand che ancora non ti conoscono, creando dei post che sembrano generici ,con hashtag adatti, ma che sono indirizzati a loro.. devi immedesimarti in loro e pensare a cosa vorrebbero.
In questi anni lavorativi, hai mai incontrato qualcuno che ti demoralizzasse o che non prendesse sul serio il tuo lavoro?
Guarda Martina tutti i giorni mi capita (ride), soprattutto persone over 40 che reputano il vero lavoro un lavoro manuale vecchio stampo, non comprendono la grande potenza che ha il digitale e tutto il lavoro che circola sulle piattaforme web.
Ci sono alcune persone che sono figlie di un’altra epoca..
Io non rispondo neanche a commenti di questo genere, cerco di farmi scivolare le cose addosso, e proseguo imperterrito con il mio lavoro.
Io vivo di sogni e di obiettivi, ci sono state molte delusioni, se uno sogna tanto viene anche deluso tanto.
Ci sono stati tanti obiettivi che ho raggiunto, anzi la maggior parte, preferisco chiamarli obiettivi perchè mi sembrano più reali, più raggiungibili.
Bè è giusto correre il rischio di essere delusi per poter perseguire un sogno, no?
Assolutamente si!
Ti piacerebbe avere un brand tutto tuo?
Certamente, quella la considero l’ultima fase, l’ultima tappa del mio lavoro. Lo spero tanto! Intanto sto strutturando le basi e poi si vedrà.
Grazie mille all’ Influencer Christian Musella per aver condiviso con noi un pezzetto di vita e di sogni/obiettivi.
In bocca al lupo!