Rosa Spampanato ha intervistato per il Magazine MaxParisi 2.0 il cantautore, musicista e scrittore Igor Nogarotto, in uscita con il suo nuovo progetto discografico “D Di Donne“.
“Sono un accanito femminista!” spiega Igor e poi continua “Amo le Donne e le ritengo (mediamente) più interessanti dei maschi, per sensibilità, e capacità di apprezzare la Bellezza”. Buona lettura a voi
Ciao Igor e benvenuto tra le pagine di MaxParisi2.0. Nella tua biografia si legge : “Sono nato in un paesino di campagna, ma ho sentito da subito l’urgenza di emigrare” Spiegaci
Ciao Rosa, a te e a tutti i lettori.
La zona da cui provengo, il Piemonte (Mombercelli – Asti per la precisione), ha una grande ricchezza di bellezze (paesaggistiche, culturali, enogastronomiche) ed è popolata da persone con sfumature interiori molto intense ed interessanti. Mediamente però, c’è la tendenza a non esternare quelle sensazioni, a tenersi dentro le proprie reazioni emotive. E capisci bene che per un creativo avere intorno persone un po’ “chiuse” non agevoli l’attitudine ad esternare la propria arte, che per definizione si nutre proprio di parole e gesti emozionali.
Nel 2013 hai pubblicato con Eclissi Editrice il libro “Volevo uccidere Gianni Morandi”, romanzo di formazione dedicato all’icona storica della Musica Italiana. Chi o cosa l’ha ispirato?
Gianni Morandi! E’ la storia di un ragazzino che vuole ripercorrere le gesta del suo idolo, Morandi, personaggio di successo, cantante, autore, conduttore, fino a quando la sua carriera lo porta ad incontrare professionalmente quel mito, che può diventare il trait d’union tra la gavetta ed il successo; quando poi Morandi lo delude, non aiutandolo (come avrebbe potuto) a fare quel salto di qualità portandolo al Festival di Sanremo (di cui era direttore artistico), decide di vendicarsi: lo vuole rapire per estorcergli l’elisir del successo per poi eliminarlo. E’ una storia vera che a tratti sconfina nel racconto surreale. Gianni è stato un Signore di generosità: mi ha autorizzato ad utilizzare il suo nome senza chiedermi nulla in cambio.
Arriviamo ai nostri giorni e parliamo del progetto “D Di Donne”. Un concept album interamente dedicato alle Donne. Scontato, ma perché questo progetto?
Sono un accanito femminista! Amo le Donne e le ritengo (mediamente) più interessanti dei maschi, per sensibilità, capacità di apprezzare la Bellezza e per il modo in cui vivono il loro tempo; non ultimo essendo coloro che danno vita alla vita partorendo nuovi esseri umani. Ognuno ha le sue passioni, le mie sono la Musica e le Donne!
In “D Di Donne” si racconta la donna in tutta la sua Bellezza e nei suoi chiaroscuri. Quindi ti chiedo: “quanto è stato difficile per te (che sei un uomo) raccontare questi aspetti così elaborati della donna?”
Ho cercato di trasformare in canzoni le storie che mi hanno raccontato le Donne stesse, tutte quelle che ho incontrato nel mio percorso di vita, amori, amicizie e ovviamente le Donne della mia famiglia (mia Madre, mia Sorella, la mia Nipotina). Quindi è stata un’operazione il più possibile coerente e rispettosa delle sensazioni che mi hanno trasferito le Donne stesse. Certo, pur avendo una certa sensibilità, resto un Uomo e quindi rimane il mio un punto di vista maschile delle Donne. Infatti chiedo sempre quanto si sentano rappresentate dalle mie canzoni: tu, ad esempio Rosa, quanti ti senti rappresentata?!
Hai dichiarato: “La musica cerca di esorcizzare le nostre paure”. Igor Nogarotto di cosa ha paura e di cosa non ha più paura?
Continuo ad avere paura di una sola cosa e, ora che da 5 anni ho una Nipotina che amo (Alessia Luce), ancora di più: che succeda qualcosa di brutto alle persone a cui voglio bene. Tutto il resto non mi spaventa. Quello sì. Ho anche scritto una canzone dell’album “D Di Donne” che è frutto di questa paura ossia “Mamma Ciao”: chi la ascolta, a volte, pensa che io non abbia più mia Madre, che invece c’è ancora; il testo racconta di questa possibilità, che mi terrorizza; può sembrare strano, ma è come se nel tempo io abbia voluto ‘rateizzare’ questo eventuale (insopportabile) dolore, iniziando in qualche modo a viverlo, perché quando mai mi dovesse piovere addosso tutto insieme, credo che non sarei capace di gestirlo. Comunque mia Mamma Giusy sta bene e vi saluta!
Come immagina il suo futuro Igor?
Ho imparato a vivere il presente, in modo così intenso che non sono solito pensare al futuro. Sto vivendo un momento per me esaltante, perché il mio singolo “Eleonora sei normale”, in pochi giorni, sta riscuotendo un successo clamoroso, in termini di “numeri”, ma sopratutto in termini di feedback di persone che soffrono di disturbi alimentari e mi scrivono che, grazie a me ed al mio progetto, si sentono meno soli. Ciò dà senso a tutto il mio lavoro e questo sta succedendo ora e non voglio minimamente che il tempo scorra veloce, anzi, vorrei bloccarlo in questo istante! Poi, se proprio devo pensare a cosa vorrei fare a breve, visto che sono felice, ma anche piuttosto stanco dopo mesi di durissimo lavoro al mio album… beh, una decina di giorni di vacanza sono una bella prospettiva futura!