Rosa Spampanato ha intervistato per il Magazine MaxParisi 2.0: Paolo Gambi. Scrittore, poeta, giornalista, docente ed ex mental coach.Nel 2014 è stato nominato dall’Ambasciata italiana Testimonial del mese della cultura italiana nel Principato di Monaco. Nel 2018 e nel 2019 riceve il Premio Loris Malaguzzi per la poesia. La sua ultima raccolta si intitola “L’enigma del paguro, La memoria della magnolia, L’approdo del salmone” e sta già riscontrando un certo successo, anche a livello di vendite. Buona lettura a voi.
Benvenuto tra le pagine del nostro Magazine. Racconti ai nostri lettori un po di lei e di come nasce la passione per la scrittura.
Chi scrive sa che scrivere non è una passione ma una esigenza. Chi ha questa chiamata all’arte la vive come si vive ogni vocazione artistica: una chiamata a tradurre il mistero in un linguaggio comprensibile. E questo deve fare la parola, che sia declinata a romanzo o a poesia. Io per inseguire l’arte ho mollato tutto: il giornalismo, la carriera e anche l’illusione di essere una persona seria. E bada che per quindici anni, quando facevo il giornalista e il docente universitario, non uscivo di casa senza giacca… Ora devo ricordarmi di mettere le scarpe.
Paolo Gambi “il poeta della contemporaneità liquida”. Perché?
Credo perché le mie poesie vogliono raccontare anche il presente liquido (come diceva Zygmunt Bauman) in cui viviamo, dove non c’è più niente di fisso, di sicuro, di certo ma tutto scorre. Insomma, è un inferno. E io cerco di raccontarlo anche per aiutare chi mi legge – e prima ancora me stesso – a trovare qualcosa a cui appigliarsi per uscire dall’inferno e approdare almeno al purgatorio…
Nel comunicato si legge “dopo molti libri nel gruppo Mondatori ho scelto Amazon”. Perché questa scelta?
Non certo per disprezzo nei confronti di un grande gruppo che ha scelto a lungo di pubblicarmi. Il mondo però cambia a una velocità terribile, le nostre menti vengono plasmate dai social, l’Italia in molti settori sembra impermeabile a quel cambiamento incredibile che tutto il mondo sta vivendo. Pubblicare su Amazon per me è una scelta di modernità, uno stare al passo con i tempi. Posso gestire io tutto il processo di creazione del libro, ho contatto più diretto con i lettori, penso io alle mie strategie… Mi sento piantato nel presente e proiettato verso il futuro. Inoltre questo mi dà totale libertà di espressione, posso veramente scrivere ciò che voglio. Non è poco…
Parliamo della sua ultima raccolta: L’enigma del paguro, La memoria della magnolia, L’approdo del salmone.
Si tratta di una raccolta di 99 poesie divise in tre: la prima parte, l’enigma del paguro, naviga nei mari dell’inferno liquido in cui ci troviamo, dove non ci sono più appigli nè certezze ma solo un mondo liquefatto. La seconda parte è invece il “purgatorio arboreo”, dove la memoria, rappresentata dagli alberi in particolare dalla magnolia, ci dà qualcosa a cui appigliarci e ci salva. La terza parte è il “paradiso solido”. Ma per arrivarci bisogna nuotare controcorrente. Infatti questa parte si chiama “l’approdo del salmone”.
“Questo non è un libro di poesie, è un cammino di crescita personale lastricato di versi, un esercizio per neuroni, corpo e cuore” Ci spieghi.
Per me la poesia e l’arte in generale o è occasione di crescita personale per chi la approccia oppure non è niente. Ho lavorato come mental coach professionista per vari anni. Già nei miei romanzi (in particolare nella Spina nel cranio) ho inserito tematiche e dinamiche legate alla crescita personale: chi legge viene condotto attraverso un cammino dentro se stesso per migliorarsi. Con la poesia questo può diventare ancora più reale ed efficace, perché la sua superiorità verbale può mettere in discussione qualunque certezza e portare a nuove convinzioni. Ecco perché anche “un paguro in salotto”, il tour che sto per iniziare in giro per l’Italia a leggere poesie è un vero e proprio incontro di crescita personale.
Quali i suoi progetti per questo 2020.?
Portare le mie poesie in tanti salotti, offrirle a chiunque voglia confrontarsi con se stesso in modo artistico. Ovviamente lavorare al libro nuovo. E fare tutto ciò che posso per essere felice e rendere felice chi mi incontra.