La professione che svolgo, mi dona l’opportunità di riflettere su tanti aspetti e risvolti inerenti le relazioni che viviamo. E mi riferisco ad ogni dimensione che ci vede protagoniste… Il rapporto con i genitori, con il partner, con i figli.
In ciascuno di questi, la ‘regola’ vuole vederci pronte a donare presenza, e dedizione e amore.
Da genitori occorre essere scrupolose e attente ai bisogni dei figli.
Da figlie è buona cosa preoccuparsi dei genitori, del loro stato di salute e della loro serenità.
Da partner impariamo presto a rimboccarci le maniche affinchè il nostro lui, trovi un valido supporto su cui poter contare.
Ed anche nella sfera della sessualità, troppo spesso, si è attente che tutto fili liscio, evitando che la nostra metà, possa vivere ‘senso d’inadeguatezza’ se non riusciamo a godere fino in fondo.
E’ tutto giusto. O almeno questo sembra essere il terreno in cui mettere radici.
Eppure…. Ascoltando le Donne, sono sempre più consapevole, che dovremmo imparare a ritagliarci un comodo spazio in cui ricordarci che esistiamo.
Perché poi, chi ha detto che il gentil sesso sia sempre così malleabile. Chi può garantire che abbiamo spalle così forti da poter reggere i macigni di altre persone? Chi stabilisce che dobbiamo sentirci in colpa se sentiamo di premere il tasto ‘pausa’ nella nostra vita.
Forse è la storia scritta da chi ci ha precedute. Forse si trattava di donne dall’inesauribile forza, o di quelle capaci di trattenere le lacrime, non sapendo chi potesse asciugarle. O più semplicemente, si indossavano abiti già confezionati, e scelta non ce n’era.
Oggi, l’emancipazione a cui tanto aspiriamo, dovrebbe essere nostra alleata, non per corazzarci, bensì per legittimarci, per permettere ad ognuna di noi, il recupero dell’autenticità.
Sentirci libere di poter urlare le nostre fragilità. Bussare alla porta di chi può tendere una mano.
Poter dire basta oppure non ne posso più, senza poi essere consumate da una ‘colpa’ che ci fa tornare indietro e sistemare le cose.
Il sapere, la cultura, l’apertura dei nostri orizzonti, non dovrebbe concorrere a farci diventare dei robot. Ma Donne, in sintonia con le proprie emozioni, capaci di fermare il mondo, occupare uno spazio, e godersi un po’ di quel sano egoismo che ci renderebbe più imperfette ma più emancipate che mai.
Pagina fb: Dottoressa Manuela Morra, psicologa, sessuologa, psicoterapeuta