Rosa Spampanato ha intervistato per il magazine MaxParisi2.0 Renato Caruso giovane chitarrista e compositore. Amante della musica sin da bambino , a soli sei anni inizia a suonare il pianoforte e la chitarra. Nel 2015 scrive il suo primo libro intitolato “ LA MI RE MI”, un breve saggio sulla musica. Nel 2016 arriva il suo primo album “Aram”. Nel 2018 arriva “ Pitagora pensaci tu”.
Buona lettura a voi.
Nel 2018 ha presentato al pubblico “Pitagora pensaci tu”. Omaggio al filosofo matematico e scienziato fondatore de la Scuola di Pitagora. Perché questo omaggio?
“ho voluto dedicargli il mio album , perché Pitagora fu il primo che si dedicò allo studio dei suoni. Un omaggio a un personaggio, un grande filosofo e scienziato che dedicò molto del suo tempo allo studio dei suoni.”
A proposito di suoni, che sound possiamo aspettarci in questo Album?
“piccole colonne sonore con l’uso della chitarra. Un disco romantico con incursioni di fisarmoniche e strumenti orchestrali.”
La passione per il mondo della musica quando sboccia?
“la mia passione per la musica nasce dalla mia famiglia. Mio padre aveva una scuola di musica e suonava la chitarra. All’inizio suonavo e cantavo un po’ per gioco. Verso i 25 anni è cresciuta in me la voglia di scrivere e di comporre musica”
“La Mi Re Mi”, è il suo primo libro dedicato alla musica. Cosa rappresentano per lei queste note musicali?
“ sono i quattro accordi della “Canzone del Sole”, di Lucio Battisti. Un ritorno alla semplicità . Un libro in cui mi diletto a parlare di musica informatica, materia poi in cui sono specializzato.”
Far musica, vivere di musica e amare la musica, può condurre a una vita di amore per questo mondo ma anche di sacrifici.
“prima di iniziare a far musica io lavoravo in banca. Ho lasciato il cosiddetto “posto fisso” per le mie passioni. Tanti sono i sacrifici per amore della musica ma sono stato ben ripagato e ringrazio Riccardo Vitanza per aver creduto in me sin dall’inizio del nostro percorso insieme”
Cosa vuol dire per lei far Musica?
“per me è come respirare, mangiare è tutto. In questo preciso momento mentre mi sta intervistando sono sul divano e ho qui con me la mia chitarra. La musica è il mio nutrimento quotidiano per l’anima”
Ph. Matteo Benatti